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EDITORIALE
IL “GIOCO” DELLE SINERGIE
“Se vuoi arrivare in fretta, viaggia da solo.
Se vuoi arrivare lontano, viaggia in compagnia”
(proverbio cinese)
In questo numero di Psicologia e Scuola, dedicato al tema del gioco
nelle sue tante sfaccettature, emerge in modo evidente come la
Alessandro Antonietti
scuola non possa fare a meno di confrontarsi con le altre agenzie
Università Cattolica del Sacro
formative. Se, per fare un esempio, si tocca il tema di quanto i video-
Cuore, Milano
giochi debbano essere presenti nella giornata di uno studente, scuo-
la, famiglia e altre agenzie educative devono cooperare, “giocare
insieme”, perché si possa seguire una linea coerente.
È infatti ovvio che se insegnanti, genitori, educatori extrascolastici
condividono i medesimi obiettivi e adottano le medesime strategie,
gli studenti si trovano ad avere di fronte un quadro compatto di
figure adulte. Ma come è possibile che si realizzi questo allinea-
mento delle azioni di cui l’allievo è destinatario in classe, a casa e
negli altri ambienti che frequenta?
Innanzitutto le sinergie di cui parliamo richiedono che vi siano
rappresentazioni condivise. Non è infatti scontato che i genitori
abbiano le stesse idee degli insegnanti, e che questi abbiano le
stesse idee degli operatori extrascolastici circa i bisogni degli
alunni, le priorità delle esigenze di questi ultimi, le difficoltà che
essi incontrano, la natura dei problemi che vanno affrontati e i
modi di affrontarli. Per esempio, all’interno della scuola coesi-
stono concezioni differenti delle caratteristiche proprie delle varie
discipline. Che cosa è importante imparare in matematica, in sto-
ria, in scienze? In genere si riscontra una pluralità di visioni, tanto
sul versante degli studenti quanto su quello dei docenti, e anche
dei genitori (che magari sono ancorati al modo in cui le discipline
venivano insegnate ai loro tempi). È allora importante giungere a
costruire rappresentazioni comuni degli oggetti culturali di cui la
scuola si occupa affinché in una classe docenti, alunni e genitori
attribuiscano importanza ai medesimi aspetti, e quindi si trovino
d’accordo circa i criteri che stanno alla base della progettazione
didattica e della valutazione.
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