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L’EDITORIALE
di Silvana Loiero
Nessuno
escluso
emergenza sanitaria che da febbraio ha messo a dura prova il nostro Pa-
ese ha visto la scuola adoperarsi in tutti i modi possibili per supportare
L’ gli allievi a distanza, sia sul piano psicologico sia sul piano didattico.
Per la scuola primaria i docenti hanno cercato innanzitutto di mantenere i
contatti con i bambini per rassicurarli, facendo “sentire” la propria voce al te-
lefono o via Skype. Hanno poi inviato materiali di vario tipo per far svolgere Occorre fare
molteplici attività: video, fiabe registrate, consigli di lettura, “compiti” da ese-
guire anche a partire dai libri di testo ecc. Inoltre, sono stati in tanti, al pari tesoro della
dei colleghi delle superiori, a usare piattaforme per ricreare lo spazio classe in
ambiente virtuale. straordinaria
Di tutte queste esperienze occorre fare tesoro, sia come operatori scolastici sia
a livello di decisori politici. La straordinarietà della situazione ha rappresen- profusione di
tato infatti un’occasione fondamentale per mettere in luce le grandi riserve di
passione, competenze, generosità dei docenti, insieme a difficoltà e limiti degli solidarietà,
interventi. Ci siamo resi conto, ad esempio che, a tutti i livelli, non tutti gli in- cura, passione
segnanti possedevano la necessaria competenza per attuare una vera didattica
digitale; così molti hanno cercato autonomamente di destreggiarsi frequen- degli insegnati
tando corsi online e webinar.
Tuttavia l’aspetto più importante su cui riflettere mi pare un altro: non tutti i in occasione
ragazzi della scuola primaria hanno possibilità di avere accesso alla tecnologia;
non tutti, infatti, possiedono il computer e la connessione di rete. Inoltre, ci dell’emergenza
sono genitori che, per svariati motivi, non sono in grado di seguire i bambini
alle prese con il computer. A ciò si aggiungano i bisogni degli allievi disabili o coronavirus
con difficoltà di vario tipo.
Insomma, parole ed espressioni come inclusione e diritto allo studio, che rap-
presentano i pilastri della scuola italiana, si frantumano in mille pezzi se con-
tagiati da un virus. Oggi è il COVID-19, ma domani potrebbe trattarsi anche
di altro.
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