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Fate spazio,




                   per favore...







 DIDATTICA
                                                                                                     Giancarlo Cerini,
                                                                                               Dirigente tecnico, MIUR







                      entre  scrivo  queste  righe
                      la  scuola  è  in  piena  emer-
              M  genza  Coronavirus:  scuole
               chiuse, bambini a casa. Ma quando
               leggerete,  mi  auguro  che  si  possa
               tormare  a  pensare  alla  didattica  e
               agli  spazi  della  scuola.  Ci  può  aiu-
               tare una nuova disciplina, la “pedar-
               chitettura”,  che  cerca  di  coniugare
               la  qualità  degli  ambienti  fisici  con
               la qualità delle esperienze educative
               che vi si possono svolgere.
               È vero, a volte predominano le pre-
               occupazioni  che  l’uso  dello  spazio
               comporta nella vita quotidiana del-
               la  scuola  (ci  riferiamo  ai  problemi
               della  sicurezza,  dell’agibilità,  della
               vigilanza sugli alunni), al fatto che il
               nostro patrimonio edilizio sia ormai
               “datato” e avrebbe bisogno di esse-
               re ripensato in base a nuovi criteri
               educativi.

               C’è  bisogno  infatti  di  spazi  acco-  alla  creatività  dei  bambini).  Stiamo   rativo che favorisce la motivazione e
               glienti e capaci di stimolare la par-  forse parlando di un improbabile li-  l’impegno degli allievi.
               tecipazione attiva e la responsabilità   bro dei sogni?                La scuola primaria ha una lunga tra-
               dei bambini. Questo discorso riguar-                                   dizione  di  “tecniche  didattiche”  atti-
               da  l’organizzazione  di  ogni  plesso,   Eppure  qualcosa  si  sta  muovendo:   ve:  intrecciamo  questa  vocazione  al
               dove non bastano più aule-classi col-  si  sente  la  voglia  di  inaugurare  una   benessere  e  all’accoglienza  con  spazi
               legate da un corridoio, con mensa e   stagione operosa per costruire nuove   capaci  di  stimolare  l’iniziativa  e  la
               palestra, quando va bene! Una scuola   scuole o ristrutturare quelle esistenti.   progressiva  autonomia  dei  bambini.
               è tale se ci sono almeno un ambien-  Intanto, però, si può agire nel quoti-  Uno spazio ben organizzato (dentro e
               te per una biblioteca (ove far scatta-  diano,  come  suggeriscono  le  recenti   fuori l’aula), insieme a un tempo “di-
               re altrimenti l’amore per la lettura?),   linee  guida  sui  learning  space di Eu-  steso” ma equilibrato, è la componen-
               uno  spazio  per  comunicare  e  stare   ropean Schoolnet (rilanciate in Italia   te fondamentale di quell’ambiente di
               insieme (il teatro è la base della citta-  da INDIRE). Si può cambiare il layout   apprendimento  indispensabile  per
               dinanza “argomentativa”), angoli per   delle  classi,  disporre  diversamente   ottenere buoni risultati scolastici. Oc-
               lo studio e le attività individuali (dove   i  banchi,  favorire  il  lavoro  a  picco-  corre  dunque  ripensarlo  con  un  oc-
               imparare a riflettere in silenzio), ate-  li  gruppi,  creare  spazi  laboratoriali,   chio diverso, andando oltre le abitudi-
               lier espressivi (per offrire una sponda   promuovere un clima di tipo collabo-  ni e il quieto vivere dell’ora di lezione.




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