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L’INTERVISTA
La scomparsa
del gioco
Intervista
a Francesco Tonucci
a cura di Chiara Tacconi
Quali sono le idee preconcette
di bambino che dobbiamo
abbandonare?
L’interpretazione di un bambino che deve cresce-
re ed “esplodere”, intorno ai 6-8 anni, in quella
che una volta si chiamava l’età della ragione. Pur-
troppo questa idea di infanzia spiega e giustifica il
nostro sistema scolastico, progettato perché ogni
periodo prepari il successivo: la scuola dell’infan-
zia prepara la primaria, la primaria alla seconda-
ria e così via, pensando che le cose importanti
vengano “dopo”. E spiega anche l’organizzazione
scolastica, con insegnanti della scuola dell’infan-
zia che lavorano più ore e guadagnano meno dei
colleghi della primaria e secondaria.
Io mi sono fatto l’idea, invece, che le cose più im-
FRANCESCO TONUCCI, pedagogista e portanti succedano prima, fuori e insieme.
ricercatore CNR, per tutta la vita ha cer-
cato di conoscere i bambini – sono parole “Fuori e insieme”: il diritto
sue – e ha lavorato perché fossero ricono- al gioco per tutti i bambini
sciuti i loro diritti. È suo il progetto “Città è sancito anche nella
dei bambini” e sono sue le vignette firmate Convenzione Onu sui diritti
con lo pseudonimo FraTo. “I primi anni di dell’infanzia, in vigore da
vita – sostiene – sono quelli delle fonda- 31 anni. Il gioco è un diritto
menta e il gioco è, o dovrebbe essere, l’at- rispettato?
tività principale dei bambini”. Lo abbiamo
incontrato per approfondire il tema del di- Non è facile, per me adulto, riconoscere di aver
ritto al gioco. tradito le promesse fatte. Ai bambini viene rico-
nosciuto un doppio diritto: da una parte quello
all’educazione e a una scuola gratuita (articolo 28
della Convenzione) e dall’altra il diritto a dedicar-
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