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L’EDITORIALE
                                                                                      di Silvana Loiero
             “Diamo i




             numeri”?
















               eriodo di verifiche, tabelle, medie aritmetiche... La fine del primo quadri-  Occorre che
               mestre è vicina e il rituale si ripete come ogni anno: i docenti effettuano
         P la valutazione periodica degli apprendimenti e preparano il documento     si sviluppi una
          di valutazione per i genitori. Su questo documento (meglio noto come “scheda”)
          scrivono i voti numerici in corrispondenza alle diverse discipline. Tutto regolare.  cultura della
          Ciò che non appare in regola, invece, è quanto succede in molte scuole primarie
          nel corso del mesi precedenti alla fine del quadrimestre: ci sono insegnanti che   valutazione
          mettono 4–– sui quaderni o 5+ all’interrogazione... Qui non vogliamo evidenzia-
          re che si danno insufficienze, né ci interessa affermare una verità lapalissiana:   formativa,
          non ha alcun senso indicare un più, un meno o un mezzo voto, anche se si trattas-  valutazione molto
          se di un 7+ o di un 8½. Ci preme invece ricordare che i voti espressi con numeri
          decimali non sono previsti per le prestazioni degli allievi di scuola primaria nel   più complessa
          corso del quadrimestre, anche se qualcuno lo ha sempre fatto.
          La norma più recente, e cioè il decreto legislativo n. 62/2017, riaffermando quan-  di un semplice
          to già contenuto nel Regolamento per la valutazione del 2009, prevede infatti
          che soltanto la valutazione periodica e finale degli apprendimenti venga espressa   voto e di
          con votazioni in decimi relative ai differenti livelli di apprendimento. E il colle-
          gio dei docenti deve deliberare i criteri e le modalità di valutazione degli appren-  un’operazione
          dimenti e del comportamento, criteri da inserire nel Piano Triennale dell’Offerta
          Formativa (PTOF) e resi pubblici.                                          aritmetica
          E allora, perché si consente ad alcuni insegnanti di comportarsi in modo diverso?
          Perché il dirigente scolastico non interviene? Pensiamo sia il caso che, in alcune
          scuole, ci si dia “una regolata”, intendendo non solo la conformità alle regole ma
          anche il comportarsi in modo più sensato. E pensiamo sia ormai tempo di una for-
          mazione seria, perché si sviluppi una cultura della valutazione formativa, valu-
          tazione molto più complessa di un semplice voto e di un’operazione aritmetica.























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