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IL PUNTO
              Cittadinanza




              digitale





              nell’era 4.0                                                                    Giancarlo Cerini,
                                                                                              Dirigente tecnico,
                                                                                              MIUR








               iviamo in una società dove il  Non si tratta certo di anticipare il “ma-  rappresentazione, dal mondo dei se-
               mondo “virtuale” del digitale sta   neggio” di gadget tecnologici, quasi per   gni e dei simboli agli oggetti reali: sono
         V prendendo il sopravvento sul      assecondarne il consumo compulsivo,  percorsi di andata e ritorno che danno
          mondo reale, anche tra ragazzi e ado-  ma di avvicinarsi al mondo virtuale con   sostanza all’apprendimento, che chia-
          lescenti. L’età dell’accesso ai social si ab-  occhio curioso e critico, con l’idea di  ma necessariamente in causa gli oc-
          bassa vertiginosamente fino a lambire  “smontare” il giocattolo, di capire che  chi, le mani, le parole dei bambini, ma
          le classi della scuola primaria. Sempre  dietro vi è sempre un pensiero “umano”.  anche dell’insegnante, con i suoi gesti
          più ore vengono passate davanti agli  Tutte le esperienze di coding  (struttu-  esemplari e “strutturanti”.
          smartphone, mentre si aprono circuiti  rare una procedura per risolvere un  Allora potremmo vivere con minor an-
          comunicativi paralleli, con accesso illi-  problema), di thinkering  (imparare at-  sia questa nuova stagione liquida, con-
          mitato a informazione di qualsiasi tipo,   traverso il fare), di robotica (magari con   vinti che la scuola continuerà a far bene
          spesso di scarso pregio, quando non  mattoncini lego intelligenti) possono  il suo mestiere di prima alfabetizzazione
          vere e proprie  fake news. La scuola è  stimolare la formazione di un pensiero   non perché insegue le mode più recenti,
          quasi impotente e sembra arrendersi di   costruttivo, ma solo se si esce dalla idea   ma perché sa far vivere l’avventura della
          fronte alla pervasività delle nuove for-  di enfatizzare le nuove tecnologie, per   conoscenza con curiosità, gusto della
          me di connessione. C’è chi propone di   potenziare invece una partecipazione  scoperta, controllo dei dati, confronto
          vietare fino alla terza elementare l’uso   attiva e creativa all’apprendimento.  di punti di vista. Questa è appunto la
          del cellulare: “Ma chi glielo dice ai geni-  Il migliore antidoto contro la preva-  cittadinanza digitale nell’era 4.0.
          tori che regalano i tablet con videogio-  lenza degli schermi è ampliare le espe-
          chi già alle soglie della scuola dell’infan-  rienze dei bambini, da quelle a contatto
          zia?”. Tanto vale affrontare con energia   con il mondo naturale e sociale a quelle   Il PUNTO IN TEMPO
          il problema e immaginare un curricolo   virtuali, facendo dialogare i due mondi.   REALE NELLO
          digitale fin dalla scuola primaria, a par-  C’è ancora bisogno di libri di carta, di  SPEAKER’S CORNER
          tire dalla scuola dell’infanzia.   favole, di disegni. Dalla realtà alla sua  www.lavitascolastica.it


























                                                  4 | 2018     IL PUNTO                                       3
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