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UN PROBLEMA A MOLTE FACCE
variegato e frammentato delle cooperative e delle as- Ogni bambino è diverso
sociazioni con scopi educativi. Anche in questo caso il dall’altro e ogni bambino
panorama è composito: da un lato vi sono nidi affidati
in gestione dai comuni attraverso il sistema delle gare ha i propri tempi che avrebbe
d’appalto e in questo caso l’attenzione alla qualità ero-
gata oppure ai costi fa la differenza, dall’altro vi sono il diritto fossero rispettati
nidi interamente privati e in quanto tali sprovvisti di
sovvenzione pubblica (e in questo caso, a causa dei co-
sti, gli standard qualitativi non sempre sono garantiti);
• la formazione: per molto tempo la formazione ne-
cessaria per ottenere l’abilitazione all’insegnamento
nel nido e nella scuola dell’infanzia è stata profonda-
mente differente; la legislazione più recente ha posto
l’obbligo della laurea per entrambi i servizi. Le due
lauree sono tuttavia differenti: per insegnare alla scuo-
la dell’infanzia occorre il titolo conseguibile al corso
di laurea in Formazione Primaria, mentre per il nido
d’infanzia serve quello di educatore: anche da questo
punto di vista, perciò, un sistema zero-sei integrato e
continuo è difficile;
• i costi: se da un lato la frequenza della scuola dell’in-
fanzia è gratuita per legge, dall’altro il nido è un ser-
vizio a domanda individuale e questo rappresenta un
altro ostacolo alla continuità. Questo comporta che la scambio fra i bambini. Queste attività hanno lo sco-
scuola dell’infanzia sia frequentata dalla quasi totalità po di fare conoscere in anticipo al bambino dove sarà
della popolazione infantile, mentre il nido vede per- inserito in un tempo futuro e contribuire a preparare
centuali di frequenza assai diverse in varie zone del un successivo passaggio tranquillo (tranquillizzando
Paese. anche i genitori).
Non mancano altre iniziative come le feste comuni,
LE BUONE PRATICHE gli incontri fra bambini e genitori, gli open day per
Senza dubbio le esperienze di buone pratiche non orientare le famiglie nella scelta.
mancano. In assenza di un modello diffuso, la conti- Tutte queste azioni, benché lastricate delle migliori
nuità si trova nei fatti a essere in mano alla disponibi- intenzioni e orientate a colmare le distanze, confer-
lità e alla buona volontà delle persone che localmente mano la differenza organizzativa, istituzionale, peda-
si impegnano a dare risposte educative nei loro servi- gogica dei due servizi.
zi. Il ventaglio delle azioni possibili è ampio.
La principale è quella della raccolta di informazio- LE ESPERIENZE DI ALTRI PAESI
ni avvalendosi di strumenti vari e diversi sui singoli Eppure, non mancano esperienze – al di fuori del no-
bambini e sui gruppi: lo scopo è quello di effettuare il stro Paese – in cui la continuità è perseguita partendo
passaggio da un servizio all’altro riducendo al minimo da ottiche completamente diverse, laddove vige istitu-
le difficoltà emotive che possono essere causate dalla zionalmente e strutturalmente un sistema zero-sei in
nuova situazione. cui entrambi i servizi si trovano nella medesima strut-
Un’altra azione è quella di preparare i bambini attra- tura, sono sotto la stessa direzione e in cui educatori
verso le visite: si fanno conoscere gli spazi, si permette e insegnanti costituiscono un unico gruppo di lavoro.
loro di osservare attività svolte, si offrono momenti di Non mancano esperienze, da noi impossibili, in cui il
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