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LEGGERE È...



























          ... un incontro



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          Leggere è operazione complessa e non                                           di Carla Ida Salviati
                                                                                         Saggista e giornalista
          esistono scorciatoie o metodi miracolosi



          Non  credo  sia  importante  che  tut-  lettore. Ma siamo sicuri di essere nel   viltà  umana.  Immaginare  ambienti;
          ti  i  nostri  ragazzi  diventino  grandi   giusto? E se Paola, stessa età, si ostina   immedesimarsi nei personaggi; fare
          lettori,  almeno  nel  senso  di  lettori   a  rileggere  la  saga  delle  Winx  inve-  ipotesi  sull’intreccio;  confrontarsi
          “voraci”,  “accaniti”,  “onnivori”,  “in-  ce di procedere con “qualcosa di più   con  altre  esperienze;  conquistare
          stancabili”.  Domandare  al  pubblico   serio” (come dice sua madre) è lecito   nuove conoscenze; accrescere infor-
          – come si fa nelle inchieste – quanti   supporre  che  sia  una  pigrona  o  che   mazione;  costruire  connessioni  con
          libri ciascuno legge in un anno è una   nasconda qualche inciampo (sarà mai   il bagaglio già immagazzinato… que-
          richiesta  pilotata  dall’industria  cul-  DSA?). Sono supposizioni consentite:   ste sono solo alcune delle operazioni
          turale (si dice leggere, ma si intende   però nulla più di mere supposizioni.   che  il  lettore  deve  compiere:  e  per
          acquistare) oppure da quelle bibliote-  Se fossimo più attenti, ci accorgerem-  poterle fare bene ha bisogno di tem-
          che che vengono finanziate in base al   mo  magari  che  Matteo  macina  libri   po (tanto tempo) e di incontri giusti.
          numero dei prestiti. So bene che su   ma è un lettore superficiale, mentre
          questi dati si disquisisce in copiosi e   Paola sta sedimentando e consolidan-  L’ILLUSIONE DEI METODI
          dotti saggi. Ma per noi della scuola   do il suo rapporto con le storie, con le   Mi  stupisce  scoprire  come  troppi
          essi hanno scarso rilievo: anzi – mi si   emozioni, con i significati.  docenti  sottovalutino  (o  ignorino)
          permetta l’estremismo – ci inducono   Noi  docenti  siamo  poco  abituati  a   la  grande  complessità  del  percor-
          a confonderci le idee sul nostro ruolo   osservare con cura la crescita di ogni   so  necessario  per  diventare  lettori
          poiché cavalcano il pericoloso diffu-  nostro  scolaro-lettore.  Ci  manca  il   competenti: sento parole come “ap-
          so equivoco tra quantità e qualità.  tempo (e spesso è vero); ma soprat-  prendimento  naturale”  (che  è  una
                                             tutto sappiamo poco attorno alle nu-  contraddizione  in  termini);  sento
          UN BILANCIO POSITIVO               merose e articolate operazioni men-  aleggiare  fiducia  in  questo  o  quel
          Se Matteo, anni dieci, è il primo nella   tali che un bambino deve mettere in   “metodo”  magari  ripescando  agget-
          classifica dei prestiti della biblioteca,   moto per accedere alla parola scritta,   tivi  d’antan  come  “fonosillabico”
          è lecito pensare che sia un eccellente   uno  degli  atti  più  avanzati  della  ci-  oppure “globale” e persino “semiglo-



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