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ESPERIENZE



        Quando il gioco







                                  è
        non più gioco












              A cura di Sandra Giordano,
                 Psicologa e psicoterapeuta









        Un’esperienza                             ome sostiene Winnicott, «Il   pagando degli importi prestabiliti

        condotta in alcune                   C    gioco  è  un’esperienza…  è   utilizzando le tasche dei parenti o
                                                                                la propria paghetta settimanale,
                                                  sempre un’esperienza crea­
        scuole della provincia                tiva… è un’esperienza che si svol­  è spesso l’unica soddisfazione,
                                              ge nel continuum spazio­tempo­    seppure immediata ed emotiva­
        di Trapani per                        rale, una forma fondamentale di   mente coinvolgente, che spetta
                                              vita» (Winnicott, 2005). Questa   al giovane giocatore. In altri casi,
        prevenire il rischio                  definizione di gioco può aiutarci a   quali il cancellare degli spazi su

        della ludopatia                       spiegare le differenze tra ciò che   una scheda cartacea per scova­
                                              è gioco propriamente detto e un   re una certa sequenza di imma­
                                              gioco che diviene patologia, pro­  gini o di numeri, la soddisfazione
                                              vocando angoscia e dipendenza.    è rappresentata da piccole vinci­
                                              Fino alla prima battuta ci siamo,   te in denaro che vengono subito
                                              anche il gioco patologico è un’e­  reinvestite in altrettanti biglietti,
                                              sperienza, ma che tipo  di espe­  si spera anch’essi vincenti.
                                              rienza?
                                              La prima differenza è che non è   ■ IL CONTINUUM
                                              certamente un gioco creativo, nel   SPAZIO-TEMPORALE
                                              senso che non mette in moto le
                                              risorse cognitive e/o emotive del   La seconda differenza fondamen­
                                              bambino o dell’adolescente per    tale è che l’esperienza della ludo­
                                              potere ottenere dei risultati sod­  patia non si svolge nel continuum
                                              disfacenti dovuti all’ingegno o   spazio­temporale.  Con  questa
                                              all’intuito, bensì obbliga a seguire   espressione  Winnicott  intende
                                              percorsi già prestabiliti dal pro­  riferirsi al fatto che l’esperienza
                                              grammatore o dal progettista che   del gioco creativo può avvenire se
                                              ha ideato il gioco, per ottenere  i bambini si sentono sicuri, conte­
                                              dei risultati soddisfacenti grazie   nuti da un involucro che permetta
                                              al “caso” o alla velocità con cui si   loro di fare scambi tra dentro di
                                              premono dei tasti. Il salire di livel­  sé e fuori di sé, tra sé e gli altri,
                                              lo nella difficoltà del gioco onli­  in un tempo e in uno spazio in cui
                                              ne, dapprima gratuitamente e poi   vi siano dei limiti per consentire al


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