Page 5 - X1906A_27R0297_INTE_BASE.pdf
P. 5

IL PUNTO



              Piccole e





              grandi scuole

                                                                                              Giancarlo Cerini,
                                                                                              Dirigente tecnico,
                                                                                              MIUR









               na delle caratteristiche più evi-
               denti della scuola primaria è la
         U esenza di tante piccole scuole
               pr
          lungo la nostra penisola, in cui 5544
          comuni sul totale di 7954 hanno meno
          di 5000  abitanti. Ci riferiamo sia alle
          scuole collocate nelle aree interne (non
          solo Alpi e Appennini), nelle piccole
          isole e nelle zone marginali, sia a quei
          plessi, spesso presenti in città e frazioni,
          che ospitano un solo corso completo,
          dalla prima classe alla quinta.
          In alcuni casi, il territorio difficile può
          diventare un elemento di svantaggio
          che va adeguatamente compensato
          con misure di supporto. Il rischio di iso-
          lamento e di povertà di stimoli esiste.
          In questo caso le nuove tecnologie, le
          connessioni, gli scambi, il fare rete pos-  ca non per l’emergenza, ma fortemente   guardando la responsabilità della regia
          sono diventare occasioni per ampliare  innovativa, perché chiede agli alunni  educativa dei docenti del team, occorre
          le esperienze di allievi e insegnanti, sal-  di “attivarsi”, di essere protagonisti del   allestire ambienti di apprendimento
          vaguardando comunque il legame con   loro apprendimento, di fare ricerca, di   capaci di suscitare l’interesse dei bam-
          la propria comunità. I piccoli centri ci  affrontare problemi “autentici”: con-  bini e assicurare loro la padronanza
          tengono alla loro scuola, che spesso è  cetti espressi nel manifesto dell’INDI-  sicura degli strumenti alfabetici attra-
          il “cuore del villaggio”, ma deve essere  RE proprio per le piccole scuole.  verso esperienze coinvolgenti. Le pic-
          una scuola di qualità, fosse pure orga-  Questo però è un valore aggiunto che  cole (e le grandi) scuole possono essere
          nizzata in pluriclasse (ma sono solo  dovrebbe riguardare tutta la scuola  un laboratorio innovativo per mettere
          1200 in Italia, comunque).         primaria. Ormai tutte le classi italiane  alla prova nuove strategie didattiche
          Una scuola con poche classi richiede  (e sono ben 129 354  in 14 960  scuole)  personalizzate, consolidare benessere e
          un gioco di squadra più grande: molte   sono “pluriclassi”, perché vedono la  senso di appartenenza, attrarre la fidu-
          attività si possono fare per l’intero ples-  presenza di bambini con bisogni edu-  cia della comunità. Una presenze indi-
          so, come gli insegnamenti specialistici  cativi diversi, disabilità di varia natura,   spensabile per la coesione sociale.
          o i progetti in comune. L’organizzazio-  storie familiari e sociali assai comples-
          ne didattica si apre a nuove possibilità,   se. La lezione “unica” rivolta a un pub-
          come le classi aperte e le interclassi, i  blico tanto eterogeneo non è efficace; le   Il PUNTO IN TEMPO
          gruppi di livello, i laboratori, il tutorag-  discipline così incasellate nelle loro ore   REALE NELLO
          gio (tra gli stessi alunni). Nelle piccole  non si fanno amare e la noia o il disor-  SPEAKER’S CORNER
          scuole si può sperimentare una didatti-  dine prendono il sopravvento. Salva-  www.lavitascolastica.it



                                                  6 | 2019     IL PUNTO                                       3
   1   2   3   4   5   6   7   8   9   10