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A CURA DI







          DIFFERENZE DI APPRENDIMENTO
                                                                                         Francesca Ciceri
                                                                                         Sara Pizzica
                                                                                         Marcella Peroni
          Quanti modi per lo                                                             Pierluigi Cafaro
                                                                                         Associazione Oltremodo

          stesso argomento!


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                 ompere il contratto didattico significa far sì che le aspettative dell’insegnante e
                 del bambino non limitino le possibilità di apprendimento. Ragioniamo sui modi
         R e sui canali che possono essere sfruttati per affrontare uno stesso argomento.





          IL CONTRATTO DIDATTICO:
          CHE COS’È?
          La didattica della matematica ha approfondito a   L’età del capitano
          partire dagli anni Settanta il tema del contratto
                                                        Uno degli studi più noti è quello che va sotto il nome di “L’età del ca-
          didattico. Possiamo definire il contratto didatti-
                                                        pitano”. Bruno D’Amore racconta di averlo vissuto personalmente:
          co come la “situazione d’insegnamento, prepa-
          rata e realizzata da un insegnante, in cui l’allie-  In una classe IV elementare (età degli allievi 9-10 anni) di un im-
          vo ha generalmente come compito di risolvere   portante centro agricolo, ho proposto il celeberrimo problema (nel
          un problema (matematico) che gli è presentato,   quale il “capitano” diventa un “pastore”): “Un pastore ha 12 pecore
          ma l’accesso a questo compito si fa attraverso  e 6 capre. Quanti anni ha il pastore?”. In coro, con sicurezza, e tutti
          un’interpretazione delle domande poste, delle  senza eccezioni o riserve, i bambini hanno dato la risposta attesa:
          informazioni fornite, degli obblighi imposti che   “18”. Di fronte al suo sgomento, ho spiegato alla maestra che si
          sono costanti del modo di insegnare del mae-  tratta di un fatto legato al contratto didattico: lei non aveva mai dato
          stro. Queste abitudini (specifiche) del maestro  problemi senza soluzione, o impossibili (per una delle tante forme
          attese dall’allievo e i comportamenti dell’allievo   di impossibilità), dunque i bambini avevano introdotto nel contratto
          attesi dal docente costituiscono il contratto di-  didattico una clausola in base alla quale, per così dire: “Se la ma-
          dattico” (Brousseau, 1984).                   estra ci dà un problema, questo deve essere risolto certamente”.
          Bruno D’Amore (2006) evidenzia come queste    E, poiché vige un’altra clausola micidiale secondo la quale i dati
          “attese” da parte degli studenti e dell’insegnante   numerici presenti nel testo vanno presi tutti (una ed una sola volta),
          siano spesso frutto di impliciti a livello educati-  e possibilmente nell’ordine in cui compaiono, i bambini di quella
          vo, che portano gli studenti per esempio ad avere   classe non avevano nessun’altra possibilità, nessuno scampo: do-
          una concezione della matematica come una ma-  vevano rispondere usando i dati 12 e 6. L’unico imbarazzo stava
          teria in cui si devono sempre fare dei calcoli, o  semmai nella scelta dell’operazione da eseguire. (D’Amore, 2006).
          ancora che un problema deve per forza avere una
                                                        Possiamo proporre in classe il problema e poi guidare una discus-
          soluzione legata all’uso dei dati che ci vengono
                                                        sione collettiva per capire quale soluzioni vengono proposte dai
          forniti e che non esistono problemi senza solu-
                                                        bambini. Sicuramente ci sarà qualche bambino che è dubbioso a
          zione, anche a costo di utilizzare dati che non
                                                        riguardo e non ha risolto il problema, oppure che ci dirà direttamen-
          hanno nessun nesso con la domanda, come, per
                                                        te che il problema non si poteva risolvere.
          esempio, nel celebre problema L’età del capitano
                                                        Facciamo ragionare i bambini con le seguenti domande:
          (Adda,  1987). Un altro aspetto è quello relativo
                                                        • Quali sono i dati che abbiamo a diposizione?
          alle modalità con cui si può per esempio svolgere
                                                        • Che cosa riguardano i dati?
          un problema, che possono essere diversificate e
                                                        • Che cosa ci chiede la domanda del problema?
          non univoche.
                                                        • È possibile risolverlo? Perché?
          Ragioniamo quindi sulla rottura del contratto
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