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Un lavoro da dislessico?




           tato tutto a termine, sono diventa-  ter, avevo rifiutato. Solo dopo aver
           to tecnico dell’apprendimento e il   toccato con mano che senza l’uso
           doposcuola specializzato per DSA   della sintesi vocale non sarei riu-
           è diventato il mio luogo di lavoro.  scito a essere promosso, in prima
                                              superiore mi sono deciso a uti-
           Conoscere realmente                lizzarla. Proiettando su Piero la
           i ragazzi                          mia storia, ho pensato quindi che
                                              non volesse usare la sintesi voca-
           L’obiettivo  in  questo  mestiere  è   le perché evidentemente non ne
           chiaro:  aiutare  i  ragazzi  a  rag-  aveva bisogno. Questo non mi ha
           giungere l’autonomia nella scuo-   permesso di vedere la non accet-
           la attraverso un metodo di studio   tazione delle sue difficoltà, e mi
           personalizzato. Altrettanto chiara,   ha fatto inoltre perdere l’occasio-
           quando ho cominciato, era in me    ne di ragionare con lui, accompa-  La testimonianza
           un’idea: “Chi meglio di me può ca-  gnandolo  verso  una  visione  più   e le riflessioni
           pire le difficoltà di questi ragazzi, le   serena delle sue caratteristiche.
           loro potenzialità inespresse e le lo-  Tiziana  era  una  diciottenne  che   di un dislessico
           ro emozioni?”. Ben presto mi scon-  aveva appena scoperto di essere
           trai con l’insensatezza di questa   dislessica. Questa consapevolezza   che lavora con
           convinzione, che non faceva altro   l’aveva molto rasserenata ed era   allievi con DSA
           che impedirmi di vedere realmente   entusiasta di scoprire tutte le pos-
           i ragazzi che mi trovavo di fronte.   sibilità che oggi l’informatica offre.
           Ho in mente due casi concreti.     Arrivato il momento di scrivere la
           Piero era un ragazzo dislessico di   tesina per la maturità, improvvisa-
           tredici anni, intelligente e brillan-  mente Tiziana non era più diligen-
           te, che non accettava l’uso degli   te come mi aveva abituato duran-
           strumenti compensativi, in parti-  te l’anno scolastico. Non avendo io
           colare la sintesi vocale. Io stes-  difficoltà di pianificazione e orga-
           so, la prima volta che mi avevano   nizzazione, ho capito tardi che Ti-
           proposto di leggere con il compu-  ziana non aveva improvvisamente









































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