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LEGGERE: PERCHÉ?
Per emozionarsi
Attraverso i libri e le avventure degli altri
si apprendono le emozioni, le articolazioni
dei sentimenti e la sfumata galassia
degli stati d’animo
di Roberta Cardarello, Università di Modena
e Reggio Emilia
coprire la lettura attraverso con le parole, ascoltate o lette, non quale si riconoscono, si sperimentano
le emozioni, cioè fare quel- se ne dimenticherà e manterrà un e si elaborano emozioni e sentimenti.
S le esperienze di lettura e di atteggiamento fiducioso e positivo Per questo l’educazione attraverso le
ascolto che fanno sperimentare la verso il libro e la lettura. Ma soprat- storie può cominciare molto precoce-
suspense, temere per le sorti di un tutto, attraverso le storie ogni bam- mente: è sufficiente che nella storia ci
personaggio, vivere sollievo per il bino può apprendere il mondo delle sia un personaggio (bambino, orsetto,
superamento di una difficoltà, ride- motivazioni umane, dei conflitti, del- coniglio, non fa differenza) che agisce
re, rappresenta l’antidoto più sicuro le azioni e delle reazioni… (e subisce) in interazione con gli altri,
alla disaffezione alla lettura. Chi ha che vive degli stati d’animo e persegue
provato il piacere di emozionarsi du- LE AVVENTURE degli scopi, perché si attivi un mecca-
rante una lettura, di immergersi in DEGLI ALTRI nismo di partecipazione e di appren-
una storia, attraverso il solo contatto Leggere infatti è una strada maestra dimento (la “risposta partecipatoria”,
per la conoscenza del mondo, ma so- Levorato).
prattutto per conoscere i motivi uma- Si apprendono, in altre parole, le emo-
ni e le loro dinamiche, come tipica- zioni anche attraverso le vite e le av-
mente accade nelle storie. Già Bruner venture degli altri, e si riconoscono,
segnalava che quella narrativa è una attraverso i libri, le articolazioni dei
delle fondamentali modalità con cui sentimenti, la vasta e sfumata galas-
ci sintonizziamo con il mondo; per i sia degli stati d’animo e delle emozio-
bambini poi le storie rappresentano ni. Perché ciò accada non è sufficien-
un’esperienza privilegiata per acce- te, però, trattare direttamente, e con
dere al mondo delle emozioni e dei rischi di didascalismo, un’emozione
sentimenti, e dunque in definitiva alla o un sentimento, ovvero limitarsi a
propria interiorità e enunciarli. Occorre che i sentimenti
identità. Del resto, calzino i personaggi, che questi siano
come diceva Proust, espressi in forme credibili e sufficien-
“ogni lettore, quando temente complesse da essere memo-
legge, legge se stesso”. rabili. In altre parole, il bambino deve
Questo contatto ha sperimentare un po’ di empatia per il
come veicolo princi- personaggio, e per far ciò occorre che
pale non tanto il tema gli stati d’animo sottesi a una storia
– ovvero l’emozione o il gli siano almeno in parte accessibili, e
sentimento tematizzati d’altra parte abbastanza incisivi e sa-
espressamente – quanto il lienti per far ritenere quasi-vero quel
personaggio, attraverso il personaggio.