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PER EMOZIONARSI






                                                                                 vergogna,  l’orgoglio,  la  gelosia,  l’in-
                                                                                 vidia, che implicano infatti situazioni
                                                                                 relazionali  più  elaborate,  interazioni
                                                                                 e rapporti con più persone, l’esisten-
                                                                                 za  di  stati  d’animo  che  convivono  e
                                                                                 si  scontrano  con  comportamenti  al-
                                                                                 trui.  E  nell’educazione  dei  bambini
                                                                                 confrontarsi  con  questi  sentimenti/
                                                                                 emozioni è ancora più importante sia
                                                                                 per scoprire negli altri, personaggi ve-
                                                                                 rosimili o del tutto immaginari, stati
                                                                                 d’animo analoghi a quelli già vissuti,
                                                                                 magari  poco  consapevolmente,  sia
                                                                                 per ampliare la conoscenza della re-
                                                                                 altà affettiva entrando in contatto con
                                                                                 sentimenti non ancora o non comple-
                                                                                 tamente sperimentati.
         “EMOZIONI FACILI”                   quentemente  è  ignorato  o  cen-
         ED “EMOZIONI DIFFICILI”             surato. In questo senso i libri, a volte   VIVERE GLI STATI D’ANIMO
         Conviene forse provare a distinguere,   espressamente didascalici, sulle emo-  Ma  questa  differenza  tra  le  emozio-
         parlando  dei  bambini,  “emozioni  fa-  zioni come la paura e la rabbia hanno   ni ne richiama un’altra, quella tra gli
         cili”  ed  “emozioni  difficili”.  Possono   lo  scopo  basilare  di  promuovere  la   stati emotivi espressi dai personaggi
         essere più facili alcune emozioni pri-  consapevolezza dei piccoli lettori, e ne   e quelli sperimentati dal lettore: en-
         marie, come tristezza, rabbia, paura,   suggeriscono un commento didattico   trambi  arricchiscono  il  patrimonio
         disgusto perché risultano più familia-  che amplia e confronta stati d’animo e   del  lettore,  ma  quelli  sperimentati
         ri anche ai più piccoli: leggere storie   comportamenti degli ascoltatori.   durante  la  lettura  sono  più  incisi-
         che parlano della paura e della rabbia   Il successo nelle scuole di questo tipo   vi  nella  sua  crescita.  Per  questo  la
         aiuta ogni bambino a seguire dei ca-  di  testi  sottintende  un  uso  pedago-  suspense  della  storia,  il  sentimento
         novacci  sulla  base  del  suo  bagaglio   gicamente  rilevante,  che  è  quello  di   dell’avventura e del pericolo sono sia
         esperienziale. I bambini si riconosco-  promuovere  per  comparazione  l’e-  ingredienti accattivanti capaci di cat-
         no agilmente nei personaggi e trovano   spressione di sé sul piano del sentire,   turare il lettore, sia occasioni di vivere
         un  lessico,  e  spesso  delle  immagini,   avviando una prima alfabetizzazione   una pluralità di stati d’animo: l’empa-
         per dare voce a stati d’animo già pro-  dei sentimenti.                 tia per i più indifesi, l’antipatia per i
         vati. E questo aiuta a parlare anche di   Sono più “difficili”, e anche connota-  prepotenti, l’ansia per lo svolgimen-
         ciò  che  spesso  non  viene  affrontato   te in modo diverso in diverse culture,   to, il piacere della rassicurazione che
         espressamente,  ma  anzi  troppo  fre-  le  emozioni  più  complesse,  come  la   deriva dalla conclusione positiva. Da
                                                                                 questo punto di vista, le storie con un
                                                                                 andamento canonico (come le fiabe,
                                                                                 nonostante i loro limiti) continuano a
                                                                                 rappresentare un’occasione in cui le
                                                                                 emozioni e i sentimenti sono vissuti
                                                                                 dal lettore, e incidono davvero sulla
                                                                                 sua articolazione della vita affettiva.
                                                                                 Perché ciò accada negli anni dell’in-
                                                                                 fanzia  i  bambini  devono  potere  en-
                                                                                 trare  in  contatto  con  storie  suffi-
                                                                                 cientemente  lunghe  e  con  trame  di
                                                                                 spessore:  in  questo  caso  la  lettura
                                                                                 non può essere diretta, ma quella ad
                                                                                 alta  voce  dell’adulto  rimane  un  po-
                                                                                 tente strumento di coinvolgimento e
                                                                                 di fascinazione.



          Si  10 • 2019 • LEGGERE: PERCHÉ?                                                                   13
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