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UNA CREDENZA MITI E CREDENZE minino i “migliori”, che lavorano
FUORVIANTE DA SFATARE anche per tutto il gruppo, mentre gli
Un’opinione diffusa e spesso fuor- Qualcuno pensa che il cooperative altri permangono passivi. E, invece,
viante è la credenza che ogni tipo di learning sia una gabbia per l’attività organizzare ef!icacemente i gruppi
lavoro di gruppo sia cooperative le- dell’insegnante, costretto a seguire signi!ica attribuire a ognuno pari op-
arning, che invece è molto di più che un metodo rigido. Non è così, perché portunità e responsabilità, compiti e
“lavorare in gruppo”. È una visione di i metodi rappresentano, soprattut- ruoli speci!ici, con revisioni continue
scuola. Il raggiungimento di risultati to nelle fasi iniziali, un sostegno e del lavoro e valutazioni, sia indivi-
positivi, evidenziati dalla ricerca, è una possibile risposta alla domanda duali che di gruppo.
possibile infatti quando la classe e i “come fare?”, ma non sono “il coope- Il punto è partire da un problema.
gruppi sono effettivamente struttu- rative learning”. “Impastare” in modo La de!inizione esplicita delle compe-
rati coerentemente con alcuni ele- differente gli “ingredienti principali”, tenze necessarie e la loro padronan-
menti chiave del cooperative learning, aggiungendone di nuovi, o inventare za da parte di tutti i componenti dei
che possiamo così riassumere: procedure ef!icaci per le classi nelle gruppi, e quindi della classe, diviene
quali si opera è invece fondamenta- una prospettiva imprescindibile che
• Interdipendenza positiva; le. Quello che conta è ottenere come implica la distribuzione di leadership
• interazione promozionale faccia a risultato lo sviluppo dei pro!ili di pa- e la riflessione su come sia stato uti-
faccia; dronanza delle competenze. lizzato il potere assegnato a ognuno.
• richiesta esplicita di consolidare e Qualcun altro ritiene che il coopera- In!ine, c’è chi indica la valutazione
utilizzare competenze per il pro!ilo tive learning limiti lo sviluppo delle come confusa e non adeguata a rico-
!inale di cittadinanza; responsabilità individualità e delle eccellenze. Non noscere il valore delle individualità.
individuale e di gruppo; è così: il !ine è infatti la differenzia- In realtà, nel cooperative learning la
• revisione metacognitiva (monitoring zione delle modalità e degli strumen- valutazione è sempre individuale ed
e group processing) del lavoro svolto; ti per l’apprendimento, in modo che eventualmente integrata con alcune
• eterogeneità dei gruppi; ognuno possa migliorare continua- compensazioni relative ai risultati di
• equa partecipazione; interazione mente e mirare alla propria, perso- gruppo. Si presta quindi attenzione
simultanea; nale eccellenza. Anzi, il cooperative all’interdipendenza tra la valutazio-
• realizzazione continua di artefatti learning è riconosciuto come forma ne del lavoro di gruppo e i risultati
o prodotti che dimostrino le padro- per la personalizzazione degli ap- del singolo studente. La valutazione
nanze conoscitive raggiunte; prendimenti, per l’inclusione, per lo è di tipo continuo (on-going asses-
• classe interpretata come laborato- sviluppo delle eccellenze. sment) e per l’apprendimento (di tipo
rio e contesto di piccoli gruppi; Una ulteriore credenza è legata all’i- formativo), basata sullo sviluppo dei
• valutazione individuale e di gruppo. dea che nel cooperative learning do- miglioramenti individuali.
PER SAPERNE DI PIÙ
• Comoglio, M., Cardoso, M.
(1996). Insegnare e apprende-
re in gruppo. Il cooperative lear-
ning. Roma: LAS.
• Ellerani, P. (2017). Costruire
ambienti di apprendimento. Te-
ramo: Lisciani.
• Johnson, D.W., Johnson, R.T.,
Holubec, M. (1994). Learning
together and alone. New York:
Englewood Cliffs.
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