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IL TEMA | Cooperare a scuola
lizzazione culturale, in cui bambini gionamento e della comprensione di La zona di sviluppo
vengono appunto socializzati all’u- un fenomeno o di un evento.
so degli strumenti culturali messi Le interazioni e discussioni tra bam- prossimale richiede
a disposizione dalla società – primi bini sono perciò palestre discorsi-
tra tutti il linguaggio e il discorso. ve e risorse educative potenti per un completo
Tali strumenti, che Jerome Bruner l’apprendimento, qualora inseriti in capovolgimento
descrive attraverso la metafora del- modi coerenti all’interno di cornici
la “cassetta degli attrezzi” culturali, educative all’interno delle quali le del modo
mentre Gardner li de!inisce come diversità di opinioni e di competen-
“ampli!icatori culturali”, sono ele- ze siano valorizzate (e non temute e tradizionale
menti imprescindibili af!inché i stigmatizzate).
“nuovi membri” della società pos- In conclusione va ricordato come di intendere
sano raggiungere una piena parte- interazioni produttive e signi!icati-
cipazione alle pratiche culturali del ve tra bambini non siano né naturali e progettare
mondo in cui vivono e che contribu- né tantomeno spontanee. Non basta le attività educative
iscono a costruire. mettere cinque bambini attorno a
In questo quadro teorico le intera- un tavolo e dir loro “adesso parlate
zioni e discussioni a piccolo grup- tra di voi”. Richiedono al contrario,
po, ovvero di situazioni interattive una precisa intenzionalità da parte
a cui partecipano "-# bambini (con degli insegnanti, così come loro spe-
o senza insegnante), si sono dimo- ci!iche competenze curricolari, orga-
strate particolarmente ef!icaci sotto nizzative e discorsive per progettare
diversi punti di vista perché permet- e realizzare in classe occasioni ricche
tono di costruire un’interazione che e signi!icative di interazione e parte-
consente a tutti, bambini e adulti di cipazione tra e per i bambini, nelle
partecipare in maniera consapevole quali il carattere costruttivo, distri-
e cognitivamente ricca alle diverse buito e sociale dell’apprendimento
attività discorsive in corso. abbia spazio per alimentarsi.
DISCUTERE PER PENSARE
INSIEME
Tali situazioni di interazione colla-
borativa permettono quindi di la-
vorare nella zona di sviluppo pros- PER SAPERNE DI PIÙ
simale, anche e soprattutto nelle • Pontecorvo, C., Ajello, A.M.,
situazioni in cui c’è un disaccordo
Zucchermaglio, C. (2007). Discu-
tra i partecipanti e si realizza quello tendo si impara. Roma: Carocci.
che è stato de!inito come “conflitto • Pontecorvo, C., Ajello, A.M.,
buono” (buono in quanto riguarda le
Zucchermaglio, C. (1995). I con-
“cose” di cui si discute e non la rela- testi sociali dell’apprendimento.
zione tra chi discute). Il disaccordo e Milano: Led Edizioni.
il conflitto tra “idee” (e le catene ar-
• Vygotskij, L.S. (2007). Pensiero
gomentative che da questi si genera- e Linguaggio. Firenze: Giunti.
no) permettono di elaborare insieme
pensieri più ricchi, di capire meglio
un fenomeno, di prendere una deci-
sione più complessa, e così via.
Quanto più c’è disaccordo, diver-
sità tra punti di vista, conoscenze
diversi!icate tra bambini tanto più
aumenta il livello delle spiegazioni,
delle argomentazioni fornite, del ra-
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