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DISABILITÀ









          Per questo le interazioni reciproche con i coetanei neuro-  !. Esercitare l’abilità, dapprima uno a uno, in un contesto
          tipici sono più impegnative a causa di:              piccolo, rassicurante e motivante.
          • necessità di competenze verbali, che non signi!ica solo sa-  ". Far pratica in un piccolo gruppo e in diversi contesti, sce-
          per parlare, ma anche comprendere le battute o i doppi sensi   gliendo luoghi dove l’attività può essere esercitata in modo
          o, dal tono della voce, se l’interlocutore è felice o triste;  meno protetto, ma dove sia sempre facile supportare l’alunno.
          • capacità di dialogare con i coetanei, comunicando anche   #. Praticare l’abilità in un gruppo più grande e in una varietà
          interessi, desideri e bisogni;                       di luoghi, sempre meno protetti.
          •  necessità  di  competenze  non  verbali,  come  leggere  le   Cominciare con situazioni ristrette, rassicuranti e diverten-
          espressioni facciali o il linguaggio del corpo.      ti apre la strada alla generalizzazione dell’abilità a contesti
          Il nostro lavoro è quello di aiutare i bambini con disturbi   sempre meno protetti, ma salvaguarda il senso di autostima.
          dello spettro autistico a comprendere, con il ragionamen-
          to, ciò che i loro coetanei neurotipici comprendono con
          l’intuito (vedi box in basso).

          STRATEGIE E PROCEDURE                                 PER SAPERNE DI PIÙ
          D’INSEGNAMENTO                                        Libri:
          Quando insegniamo a un bambino a mettere in atto com-  • Cottini, L., Vivanti, G. (a cura di) (2013). Autismo: come e
          petenze utili per la socializzazione, la prima cosa da com-  cosa fare con bambini e ragazzi a scuola. Guida operativa
          prendere è se la dif!icoltà abbia a che fare con il non saper   + 2 Workbook. Firenze: Giunti EDU.
          fare o con il non sentirsi in grado di fare.          • Moderato, P., Copelli, C., Scagnelli, M. (2018). Potenziare
          • Se un bambino non conosce una speci!ica abilità socia-  le abilità linguistiche e comunicative. Firenze: Giunti EDU.
          le, è necessario insegnare l’abilità, osservando la seguente   • Moderato, P., Moderato, L. (2017). Potenziare le abilità
          procedura:                                            trasversali, Firenze: Giunti EDU.
          !. Pensare a tutte le parti che compongono l’abilità.
          ". Dividere l’abilità in singole parti e creare una lista dei   Formazione:
          comportamenti.                                        • Cottini, L., de Caris, M., Centra, R., Nardocci, F. (2019).
          #. Individuare quali parti il bambino è in grado di mettere   Percorso online – Autismo: come e cosa fare con bambini
          in atto e quali devono essere insegnate.              e ragazzi dentro e fuori la scuola (25 ore + 25 ore). Firen-
          $. Insegnare le singole parti una a una, dando aiuti e sug-  ze: Giunti EDU, http://bit.ly/percorso-online-autismo.
          gerimenti  che  verranno  gradualmente  sfumati,  !ino  alla   • Cottini, L., de Caris, M. (2019). Corso rapido sul Pro-
          completa autonomia.                                   getto Individuale: vademecum per costruire il PEI se-
          • Se un bambino possiede l’abilità in alcuni contesti e non   condo l’ICF (10 ore). Firenze: Giunti EDU, http://bit.ly/
          in altri, o ne conosce le singole parti ma non riesce a met-  corso-progetto-individuale.
          terla in atto autonomamente, sarà necessario:



                          ESEMPI DI OBIETTIVI D’INSEGNAMENTO DI ABILITÀ SOCIALI

           Scuola dell’infanzia        Scuola Primaria        Secondaria 1° grado      Secondaria 2° grado


           1. Orientare l’attenzione   1. Lettura contesto sociale  1. Conversazione    1. Essere un individuo
             all’altro               2. Negoziazione             complessa                e un membro di un
           2.  Salutare              3. Immaginazione sociale   2. Formazione gruppi      gruppo
           3. Condivisione             (giochi di ruolo)       3. Attenzione a come si   2. Indipendenza dai
             dell’emozione e degli   4. Regole di conversazione   appare                  genitori
             oggetti                   di base                 5.  Interessi reciproci/   3. Formazione dell’identità
           4. Gioco a turni          5. Partecipazione           Preferenze
           5. Guidare e farsi guidare   ai gruppi              6.  Relazioni Triadiche e in
             dall’altro              6. Iniziativa sociale       piccolo gruppo
                                       e comunicativa          7. Inviti




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