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LA GESTIONE DELLA CLASSE

















                                                                                              LEGGI
                                                                                        PSICOLOGIA E SCUOLA
          Franco Nanni                                                                  www.psicologiaescuola.it
          Psicologo scolastico









          Differenze



          e discriminazioni






                                                                                 CURIOSITÀ E POTERE
                                                                                 – Perché sei così abbattuta?
                                                                                 – Li vorrei più… tolleranti, aperti ver-
                                                                                 so le differenze…
                                                                                 – ...invece li vedi agire in modo diver-
                                                                                 so da come ti aspetti. Anche questa è
                                                                                 una differenza, non credi?
                                                                                 – Certo, lo è. Ma che c’entra?
                                                                                 – Di fronte a una differenza possiamo
                                                                                 scegliere  se  attivare  la  curiosità  o  il
                                                                                 potere. Tu hai scelto la seconda strada
                                                                                 ed è un peccato: l’uso del potere met-
                a maestra Anna siede nell’aula silenziosa mentre la classe è     te l’altro nell’alternativa di obbedire o
               in giardino con la collega. Ripensa a quanto è accaduto poco      ribellarsi, ma non di apprendere qual-
         L  fa, quando un alunno per l’ennesima volta le ha riferito che         cosa di nuovo; a tua volta hai perso
          un gruppo di compagni lo ha escluso dal gioco. Sente ancora l’ir-      una occasione di capire meglio la si-
          ritazione che l’ha colta, come sempre di fronte a ogni forma di di-    tuazione. Giacomo ha tentato di par-
                                                                                 larti ma tu lo hai zittito. Voleva spie-
          scriminazione; in questo caso la vittima è Omar, di origine cen-       garti che hanno escluso Omar perché
          troafricana. Si è avvicinata al gruppetto di bambini, e dopo averli    quando  giocano  insieme,  lui  viola
          redarguiti aspramente ha imposto di accogliere il compagno. La         continuamente le regole, interrompe
          mancata accettazione delle differenze da parte degli alunni le cau-    le azioni, crea disordine e conflitti. È
          sa rabbia e sconforto, ma anche la sua reazione non le è sembrata      normale  che  un  gruppo  di  bambini
          così ef!icace. La sua voce interiore, come di consueto, interviene.    reagisca così, non trovi?



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