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IL TEMA | Gioco e creatività
Un bambino “inventastorie” si pone CADAVERI SQUISITI
Per fare una buona storia, potremmo
un obiettivo di comunicazione: avere bisogno di… cadaveri squisiti!
Non mi riferisco a un film horror o
vuole essere apprezzato e, a una trama splatter ma a un meto-
do di invenzione di storie, nato dalla
dunque, deve essere compreso fantasia e dall’allegria di un gruppo
di artisti surrealisti tra cui André
Breton, Man Ray, Jacques Prévert,
Joan Mirò.
Immaginate un gruppo di giovani
Semplice: scrivendo in maniera chia- gere la storia, nonostante le macchie! pittori, poeti, fotografi e narratori
ra, comprensibile e praticando, dun- Ma noi adulti sappiamo che la memo- seduti ai tavoli di un localetto parigi-
que, uno stile efficace, netto e, se ria non è sempre dalla nostra parte. no. Tra un buon piatto e un bicchiere
possibile, attraente. In questo conte- Facciamo fare gli smemorati creativi di vino, la serata sta passando e forse
sto, lo scrivere-e-riscrivere, lo scrive- anche ai bambini. Che devono fare? sta per arrivare una punta di noia,
re-e-correggere, lo scrivere-e-ricopia- Inventare personaggi, situazioni, og- quando uno di loro – forse Bréton
re assume un senso e si fa forte di una getti ecc. per ogni macchia “dispet- – propone di giocare mettendo in
motivazione che travalica la pratica tosa” e aiutarci a scrivere, comunque, movimento la reciproca creatività.
dell’esercitazione per diventare spazio la storia. L’ideale per gustare a pieno Come? È presto detto! Spostati piat-
creativo che, in quanto tale, nobilita questo gioco, sarebbe poterlo regi- ti e bicchieri, il giovane artista libera
qualunque passaggio di ripensamen- strare e poi riascoltarlo assieme ai una parte della tovaglia di carta ap-
to e correzione e legittima il rispetto bambini. Al piacere dell’invenzione si poggiata sul tavolo e ne strappa la
di regole condivise. Se voglio comuni- unisce il piacere di riascoltare. metà, poi – matita alla mano – dice:
care, devo tener conto dell’interlocu- Per esempio, cosa si potrebbe raccon- “Disegniamo insieme ma… ognuno
tore e usare un “codice” comune. tare se le “macchie” su Cappuccetto di noi non saprà come abbia disegna-
Nel caso della narrazione, il codi- Rosso fossero queste? to chi lo preceduto!”.
ce riconosciuto senza difficoltà da Buffa provocazione, immediatamen-
adulti e bambini è la storia che si va C’era una volta un che te accettata!
formando e la struttura – linguistica passeggiava in un bosco. Aveva con sé Ma le regole non sono ancora chiare.
e narrativa – che la compone. Le stabilisce insieme agli altri: dise-
Con un’aggiunta essenziale perché Ad un certo punto sentì gneranno un corpo. Il primo gioca-
entra nella dimensione emotiva e af- un rumore strano che sembrava pro- tore disegnerà la testa, il secondo il
fettiva della creatività e cioè il gioco. venire da Allora decise di... busto, il terzo le gambe e l’ultimo i
Gianni Rodari ci ha fatto dono, nel piedi. Nessun’altra indicazione.
suo “Grammatica della fantasia”, di
una serie di regole del gioco narra-
tivo che, per definizione, implicano
partecipazione, leggerezza, diverti-
mento, impegno. E anche parecchie
“brutte” copie. Dunque, giochiamo!
ESPERIMENTI NARRATIVI
Che cosa succederebbe se cadessero
delle belle macchie sulla pagina di
una conosciutissima storia, tipo Cap-
puccetto Rosso?
Immaginiamo che un po’ di cioccolata
sia caduta sui fogli e abbia coperto per
bene alcune parole e frasi della storia.
Che resta da fare, ora? Cercare di leg-
12 9 | 2020