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LA GESTIONE DELLA CLASSE
di selezionarla e di metterla in atto periosamente di “stare concentrato” mitasse ad arrabbiarsi e a punirlo per
proprio in quel momento. e sanziona le distrazioni, propone non aver obbedito alla sua richiesta.
Questa ultima situazione fa saltare un modello di sregolazione emotiva Nel box Carenza autregolativa: come
all’occhio il paradosso: può esaudire e nessun modello su come gestire intervenire, proponiano uno schema
la richiesta solo colui che ha già im- un’attenzione poco stabile. Come se di azione strutturato per produrre un
parato con altri mezzi a stare in equi- l’istruttore del funambolo, dopo aver apprendimento e uno sviluppo delle
librio proprio su una fune. Chiedere chiesto all’allievo di stare in equili- funzioni autoregolative, confrontan-
a un alunno della scuola primaria di brio, di fronte a una sua caduta si li- do azioni “contro” e “verso”.
comportarsi in modo adeguato o di
restare concentrato sul compito è una
richiesta che somiglia a: “Rimani in
equilibrio”: logicamente funziona, ma
concretamente no. Essa fa riferimen-
to a presunte capacità autoregolative CARENZA AUTOREGOLATIVA:
interne al bambino, la cui semplice
evocazione verbale dovrebbe bastare COME INTERVENIRE
ad attivarla, così come basta evocare
Come abbiamo visto negli articoli precedenti le azioni “verso” sono di
uno schema motorio.
gran lunga preferibili e più costruttive. Nel numero 1 (settembre 2018)
e nel numero 2 (ottobre 2018) de “La Vita Scolastica”, abbiamo anche
L’INSEGNANTE COME
STIMOLO E MODELLO visto quali interventi sul contesto possono essere messi in atto come
facilitatori di un buon lavoro.
È appunto qui che sta l’errore: le varie
funzioni autoregolative (comporta-
mentali, emotive, attentive…) sono sì
“innate”, ma come lo sono allo stes- AZIONI “CONTRO” AZIONI “VERSO”
so modo del linguaggio, ovvero una Non dispone degli strumenti
LETTURA DEL Mi sta sfidando, non mi
predisposizione complessa che per per organizzare azioni e flussi
PROBLEMA rispetta... psichici
giungere a compimento ha bisogno
di un lungo processo, di un contesto Come posso compensare
DOMANDA Come posso impormi e
e di una esposizione a buoni parlan- CHIAVE farmi rispettare? questi strumenti e favorirne lo
ti. Analogamente l’autoregolazione sviluppo autonomo?
emotiva, comportamentale e attenti- Non modifico il contesto. Agisco a 360 gradi sul
va dei bambini richiede uno sviluppo Deve capire che non contesto per facilitare
AZIONI SUL può fare quel che vuole. l’autoregolazione: posizione
dove le risorse del contesto svolgono CONTESTO Se apporto modifiche, è del banco, struttura delle
un ruolo essenziale: l’adulto funge sempre perchè capisca chi consegne, disposizione di libri
sia da modello che da stimolo per comanda qui. e quaderni, piccoli incarichi...
la capacità che si vuole sviluppare. Lo punisco per le sue Stabilisco un contatto e cerco
Supponiamo che un alunno continui scorrettezze e disattenzioni. di mantenerlo vivo. Voglio che
a distrarsi durante un lavoro in clas- AZIONI Lo sgrido e lo tratto con si senta accolto con tutte le
RELAZIONALI distanza: deve capire che se sue immaturità e che senta
se, mostrando una carenza nell’au- non rispetta le regole non la mia guida verso un miglior
toregolazione attentiva e in parte sarà accolto. funzionamento.
in quella emotiva. L’insegnante può
agire da modello rimanendo calma Non è arrivato a concludere Sento come mia responsabilità
e riportando ogni qualvolta sia ne- il compito. Peggio per lui, che lui finisca il lavoro qui,
cessario l’attenzione del bambino sul dovrà finirlo nella ricreazione adesso e con la mia guida.
EFFETTI SUL o a casa. Deve capire che Soltanto con una esperienza
compito fino a raggiungere il risulta- COMPITO il momento di lavorare è in compiuta (e non interrotta o
to prefissato. In questo modo forni- classe. Non è colpa mia se spezzata) tutto il mio lavoro
sce un duplice modello: la capacità in due ore ha fatto solo due sarà per lui un modello di
operazioni! azione interiorizzabile.
di resistere alla frustrazione e quella
di monitorare e orientare in modo
continuo la propria attenzione. Al
contrario, se l’insegnante chiede im-
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