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ASCOLTARE L’INFANZIA
suono e senso” dando spazio alla nar-
razione e alla lettura ad alta voce per
e con i bambini, nella consapevolez-
za dell’importantissima funzione che
svolgono queste attività se condotte
con intenzionalità e sistematicità. Per
la mente ascoltare (e leggere) non
è un’esperienza passiva come il vi-
deo-vedere; richiede e sviluppa una
qualità dell’attenzione, concentrata e
prolungata, che implica allenamen-
to e sforzo ma che ripaga della fatica
perché fa sentire vivi e creativi.
Il racconto e la lettura, in modo par-
ticolare nell’infanzia, incentivano i
processi di simbolizzazione promuo-
vendo l’acquisizione della capacità di
creare immagini mentali sulla base
La prossimità del contatto con l’altro, del solo codice verbale a tutto van-
taggio della facoltà immaginativa e
la condivisione dell’esperienza, inventiva.
il contenimento emotivo Non dobbiamo dimenticare la lezione
di Bruner, secondo il quale la narra-
dell’insegnante sono un antidoto zione è la forma universale attraverso
alla solitudine del video-vedere e la quale gli esseri umani compren-
al rischio dell’analfabetismo emotivo dono e strutturano la realtà, dando-
le forma,
senso e significato. Infine,
il racconto e la lettura costituiscono
un’esperienza relazionale. La pros-
attraverso la creazione di un’immagi- mentalizzazione delle emozioni che si simità del contatto ravvicinato con
ne mentale. affastellano e permangono grezze ne- l’altro, la condivisione dell’esperienza
In altri termini, la capacità di pensare gli strati più profondi della psiche. con i compagni, il contenimento emo-
richiede la modificazione della fru- tivo dell’insegnante sono un prezioso
strazione, che è possibile solo se tale CHE COSA PUÒ antidoto alla solitudine del video-ve-
frustrazione è tollerabile. Nell’uomo FARE LA SCUOLA? dere e al rischio dell’analfabetismo
video-formato il rischio è che la per- La scuola dovrebbe salvaguardare emotivo. Coltiviamo la parola per lo
vasività dell’immagine visualizzata su il primato della parola che è “voce, sviluppo del pensiero.
quella rappresentata riduca notevol-
mente la capacità di astrazione e con-
cettualizzazione.
L’homo videns è esposto a una mole PER SAPERNE DI PIÙ
impressionante di informazioni in Bruner, J. (2001). La cultura dell’educazione. Nuovi orizzonti
gran parte veicolate dalle immagini, per la scuola. Milano: Feltrinelli.
ma ha scarse competenze in fatto di Heidegger, M. (1983). L’abbandono. Genova: Il Melangolo.
elaborazione delle stesse. Sartori, G. (1997). Homo videns: televisione e post-pensiero.
Il problema non è solo di tipo cogni- Roma-Bari: Laterza.
tivo: anche a livello emotivo il forte
impatto evocativo compromette la
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