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Storia

Classe

Monarchie e imperi
La polis di Sparta
Per consolidare e articolare il concetto di Stato
nelle civiltà studiate in quinta, inizieremo dal Tutte le città stato della Grecia classica dal V al
concetto di Stato italiano attuale. Procediamo IV sec. a.C. erano governate con una democra-
poi a un confronto fra le città-stato (poleis) del- zia? Approfondiamo il governo di Sparta propo-
la Grecia antica e la monarchia, la repubblica e nendo un TESTO (p. 78) dello storico Plutarco.
l’Impero romano: così gli alunni potranno ela- A Sparta il potere era esercitato soprattutto dal
borare la gamma delle forme che lo Stato può consiglio degli Anziani, composto di 28 nobili.
assumere nelle diverse civiltà. Era un governo che si definisce “oligarchico”, Sulle elezioni consulta il
laboratorio “Cittadinanza
cioè gestito da poche persone potenti. e democrazia” in Coltri, L.
Guidandoli nell’analisi del documento i bambini (2011), disponibile online:
Lo Stato italiano www.lavitascolastica.it >
delineano la caratteristica di uno Stato governato
Dossier didattica
da un’oligarchia. Facciamo fare un confronto con
Utilizziamo il caso dello Stato italiano per av- quanto avveniva ad Atene. Chiediamo ai bambi-
viare lo studio delle forme di Stato nella civiltà ni di ripensare alle civiltà studiate fino a ora e
greca e nell’impero romano. Per questo faccia- facciamo raccogliere in una TABELLA (p. 78) le
mo una semplice generalizzazione: lo Stato è diverse forme di governo del mondo antico.
formato da un territorio che ha un nome, è ben
definito da confini precisi, ha una popolazione
che lo occupa e ha un governo che si occupa La civiltà romana
dell’amministrazione con un ordinamento giu-
ridico formato da istituzioni e leggi. Dalla tabella costruita gli alunni verificano che
Lo Stato italiano è governato con una forma di le parole che si riferiscono alle diverse forme di
democrazia basata sulle elezioni dei rappresen-
tanti del popolo.
Dalla conoscenza del copione i bambini hanno
la possibilità di poter fare confronti con altre Il discorso di Pericle agli Ateniesi
forme di democrazia basata sulle elezioni. Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per que-
sto viene chiamato democrazia.
Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti, ma noi non
La polis di Atene ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza. Quando un cittadino si di-
stingue, allora egli sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire
Dove e quando si è sviluppata una prima forma lo Stato, […] e la povertà non costituisce un impedimento. […] Un
di democrazia? cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle
Proponiamo questo primo documento, il di- proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici
scorso di Pericle agli ateniesi. Gli alunni avran- affari per risolvere le sue questioni private. […]
no già studiato la civiltà greca, per cui focaliz- Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato inse-
ziamo l’attenzione sul fatto che ogni polis aveva gnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che
un diverso sistema di governo; soffermiamoci dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa. E ci è stato an-
soprattutto su quello di Atene. che insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono
Per far conoscere la democrazia ateniese propo- nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon
niamo di riprendere gli elementi caratteristici senso. […] Noi non consideriamo la discussione come un ostaco-
del copione di Votare oggi in Italia. Proponiamo lo sulla via della democrazia. […] Insomma, io proclamo che Atene
una tabella a due colonne nelle quali scrivere è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in
“La democrazia in Atene antica”, “La democra- sé una felice versatilità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fron-
zia nell’Italia attuale”. teggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è
Nella tabella inseriamo la voce “Chi poteva vo- aperta al mondo […].
tare e quando”, sottolineando il coinvolgimento da Tucidide, Storie, libro II, versione teatrale di Paolo Rossi
o meno delle donne.

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