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ESPERIENZE E PROGETTI
domande, le osservazioni e le risposte spesso esercizi mascherati da proble-
degli alunni costituivano indicatori mi, gran parte del nostro impegno si
preziosi per rilevare gli ostacoli alla è indirizzato alla loro riformulazione.
comprensione.
La formulazione La formazione, proseguita poi con la UN OSTACOLO COGNITIVO:
COMPRENDERE
prof.ssa Rosetta Zan, ci ha consentito
del testo del di analizzare testi standard e di indi- L’ESPRESSIONE “PIÙ DI”
viduarvi vari tipi di ostacoli. Ci sia-
Per far capire le fasi di questo lavoro
problema mo rese conto che non avevamo mai riportiamo una delle nostre prime
rilevato l’artificiosità dei problemi
attività, sperimentata in classi secon-
è fondamentale costruiti intorno a una storia, forse de di scuola primaria.
Si tratta di un problema che presenta
perché facevano parte di una lunga
per la sua consuetudine didattica che avevamo un ostacolo cognitivo riconosciuto
dalla ricerca e dalla pratica didatti-
vissuto anche come alunne. Le spe-
comprensione rimentazioni condotte nelle classi ci ca: la comprensione dell’espressio-
e un insegnante hanno definitivamente convinto che ne “più di”. De Corte e Verschaffel
la formulazione del testo del proble-
(1985) hanno proposto ai bambini di
può affrontare ma è fondamentale per la sua com- ripetere il seguente problema:
prensione. Questa consapevolezza
con è stata motivo di una profonda crisi Joe ha 3 palline.
Tom ha 5 palline più di Joe.
professionale di fronte alla quale un
consapevolezza insegnante può reagire in modi op- Quante palline ha Tom?
posti: affrontarla, o ignorarla rifu-
questo aspetto giandosi nella rassicurante didattica Alcuni bambini cancellano l’espres-
sione “più di Joe” e riformulano così:
tradizionale. Noi, insieme ad altre
critico, colleghe, sostenute anche dai risulta-
o ignorarlo ti della ricerca didattica e dalle Indi- Joe ha 3 palline.
Tom ha 5 palline.
cazioni Nazionali, abbiamo scelto di
rifugiandosi intraprendere un percorso di innova- Quante palline ha Tom?
zione inserendo stabilmente l’attività
nella di problem solving nell’orario scolasti- Pare quindi che l’espressione “più
co settimanale. Le numerose speri-
di...” costituisca un ostacolo a livello
rassicurante mentazioni condotte nelle classi, dal- di comprensione.
la scuola dell’infanzia alla secondaria
didattica di primo grado, ci hanno fornito nu- TRASFORMAZIONE DI UN
PROBLEMA STANDARD
merosi riscontri positivi che ci hanno
tradizionale ripagato della fatica spesa a ricercare Per verificare questa ipotesi siamo
problemi matematicamente signifi- partite dal testo di un problema, da
cativi, analizzarli, riformularli, speri- noi denominato “La scala” in cui era
mentarli e modificarli ulteriormente presente un’informazione nella forma
fino a renderli “autentici”. Conside- “più di” (per un’analisi di questo pro-
rato che nei testi scolastici si trovano blema v. Zan, 2016).
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