Page 38 - VS10_2019_integrale
P. 38
PROBLEMI AL CENTRO
MATEMATICA
SENZA PAURA Box 1 Come scegliere un buon problema
La costruzione di un atteggiamento
positivo verso la Matematica passa Un buon problema deve...
quindi anche attraverso lo sviluppo 1. ...avere una complessità adeguata alla classe, ovvero:
delle competenze di problem solving • mettere l’allievo di fronte a una situazione nuova, impegnativa (cioè deve
(matematico) e dei processi a esso effettivamente costituire un problema);
collegati (comprendere il problema, • essere affrontabile (non necessariamente risolto) con gli strumenti che l’al-
esplorare, rappresentare, congettu- lievo ha a disposizione; in particolare, la richiesta deve essere comprensibile.
rare, argomentare, attivare processi
di controllo, comunicare). 2. ...essere significativo rispetto agli obiettivi prefissati, ovvero:
Nella pratica didattica questo signifi- • favorire lo sviluppo di una visione adeguata della Matematica e di un buon
ca mettere “i problemi al centro”, de- senso di autoefficacia;
dicando a questa attività uno spazio • permettere di lavorare su processi matematici significativi (comprendere,
specifico, svolgendola in un contesto esplorare; rappresentare, congetturare, argomentare; attivare processi di
sereno, finalizzandola allo sviluppo controllo; comunicare).
delle competenze e dunque libera
dai vincoli di una valutazione som- Nel caso il testo del problema sia contestualizzato in una situazione realisti-
mativa. La valutazione infatti spesso ca, deve essere comprensibile alla luce della conoscenza del mondo che
condiziona le scelte dell’insegnante ha l’allievo, cioè deve essere autentico. Questo significa che:
e alimenta nei bambini la paura di • la situazione descritta (il contesto) e le informazioni date non sono artifi-
esporsi e condividere i propri tenta- ciose;
tivi di risoluzione, impedendo così • il modo in cui sono date le informazioni non è artificioso;
il confronto e la crescita. Natural- • la domanda non è artificiosa.
mente la tipologia di problemi gioca
un ruolo importante; perciò, nel Kit 3. ...essere inclusivo, ovvero permettere:
didattico distribuito ai docenti ab- • l’esplorazione;
biamo proposto 30 problemi che, in • approcci risolutivi diversi;
base alle numerose sperimentazioni • idee e processi significativi anche se non si concludono con la soluzione.
condotte, riteniamo particolarmente
significativi.
I PROBLEMI DEL KIT lancio delle sue diverse caratteristi-
I problemi scelti sono raggruppati in che, in relazione agli obiettivi, alla
tre livelli, 10 per ciascuno: classe o all’allievo che l’insegnante ha
Livello 1: classe prima; di fronte.
Livello 2: classi seconda e terza; Ancora una precisazione. Quello che
Livello 3: classi quarta e quinta. abbiamo definito un “buon proble-
ma” non è di per sé garanzia di una
Nel Box 1 sintetizziamo i criteri che buona attività: l’efficacia dell’attività
abbiamo seguito nella scelta dei pro- con un problema dipende infatti da
blemi e che possono costituire un’in- come l’insegnante la gestisce.
dicazione per l’insegnante che voles- Insomma, il ruolo dell’insegnante
se arricchire l’attività. è decisivo, tanto che con una certa
Difficilmente un singolo problema esperienza si possono sviluppare at-
potrà avere tutti i requisiti elencati tività significative anche da “cattivi
nel box. Sarà necessario fare un bi- problemi”.
36 10 | 2020