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Didattica




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         “Nodi” e snodi




         della              didattica







          Semplici, unitari, graduali: proposte

          di lavoro dalla prima alla quinta classe.





         di Silvana Loiero




               ul numero di ottobre presentiamo una proposta didattica completa per
               tutte le classi. I docenti avranno così modo di cogliere a pieno la nuova
         S  impostazione data alla didattica. Per ogni disciplina si lavora su uno
          o più “nodi” significativi attorno ai quali si sviluppano le attività in un’ottica
          verticale.
          Così, ad esempio, gli allievi si appropriano di concetti basilari in scienze, quali
          spazio e tempo, in modo graduale e progressivo a partire da osservazioni re-
          lative ai cambiamenti stagionali in classe prima. A mano a mano, nelle classi
          successive, i ragazzi percorrono un itinerario che consente loro di riconoscere
          la relazione tra il passare del tempo e la crescita degli organismi, fino ad arri-
          vare in classe quarta a interpretare la biodiversità come il risultato dell’evolu-
          zione e, in classe quinta, a ricostruire il movimento della Terra intorno al Sole.
          Il tutto mediante esperienze concrete e strategie improntate alla discussione,
          alla riflessione e all’elaborazione di ipotesi.
          Nella nostra proposta didattica un’attenzione particolare viene riservata allo
          sviluppo della competenza lessicale, a partire dai vocaboli di base fino alle pa-
          role-chiave delle discipline di studio.
          In tutti i numeri della rivista daremo quindi suggerimenti di lavoro concreti
          per aiutare gli allievi a far accrescere in modo regolare e continuo il patrimo-
          nio lessicale. Nelle pagine seguenti si trovano due esempi in merito, contrad-
          distinti dal titolo “Le parole delle discipline” di Gabriella Ravizza. Da parole
          note nell’accezione di senso più comune (come “classe”) si avvia un processo
          di distacco dall’esperienza più immediata e si agevola la costruzione di un
          senso  che trova la precisa configurazione nell’ambito scientifico. Alla stessa
          maniera si suggerisce di far costruire il concetto di “territorializzazione” in
          storia a partire dall’osservazione di come la parola si è formata e dal successivo
          lavoro per riconoscere che alcuni nomi nascondono un’intera frase, non solo
          in storia ma in tutte le discipline.



                                                  2 | 2018     DIDATTICA
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