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Geografia
Classe
Esploratori in modalità per indicare il percorso, partendo da
scuola, a un amico che hanno invitato a giocare
esterna a casa loro.
Ascoltiamo le loro ipotesi e sintetizziamole in Che cosa
Orientarsi spazialmente significa creare una un elenco. Chiediamo ai bambini il significato vuol dire
mappa mentale che permette di muoversi nel- di orientamento; aiutiamoli a definire il termi-
lo spazio o arrivare a destinazione seguendo ne con una ricerca lessicale su un dizionario. “orientarsi”?
indicazioni con l’aiuto di punti di riferimento Definiamo “orientamento” la capacità di muo-
fissi. Possiamo localizzare nella mappa luoghi versi nello spazio utilizzando dei punti di rife-
e spazi la cui rilevanza è collettiva (come ne- rimento fissi.
gozi, edifici, piazze, ponti) oppure personale. Che cosa sono i punti di riferimento? Ripren-
Per esempio, stabilire dove si trova la casa del dendo l’elenco dei percorsi effettuati dai bam-
nonno, il negozio in cui abbiamo comprato la bini, osserviamo che ognuno di loro ha indica-
bici o l’angolo della via dove ci siamo presi una to, per orientarsi, degli elementi del paesaggio
gran paura... di cui conoscono la posizione. Conoscere la
Il risultato è una mappa emozionale e colletti- posizione di alcuni oggetti fissi che si incon-
va del quartiere che rappresenta l’identità della trano permette di decidere quale direzione
classe, in cui i punti di riferimento sono in par- prendere per continuare il percorso e arrivare
te sociali e in parte individuali e nella quale si a destinazione.
descrivono le relazioni tra gli elementi che la Cerchiamo insieme una definizione di “punti Che cosa
compongono, le loro funzioni e le regole. di riferimento” per poi concludere che: sono sono i
componenti identificabili del paesaggio, spes-
so visibili anche da lontano, posti su un per- “punti di
Orientiamoci! corso in cui si definisce il punto di partenza e il riferimento”?
punto di arrivo.
Introduciamo le attività chiedendo ai bambini Questi elementi sono utili per orientarci, quin-
quali percorsi compiono solitamente e come di dobbiamo tenerli in considerazione se non
fanno a decidere la direzione da prendere per vogliamo perderci, se vogliamo verificare a che
recarsi nel luogo desiderato. Ampliamo la di- punto del percorso ci troviamo e se stiamo pro-
scussione e chiediamo di descriverci le loro cedendo nella corretta direzione.
Perché inventare storie a partire da una mappa
Lavoriamo su un’idea di Davide Ruffinengo e Marco Avoletta, che hanno ideato per le edizioni Giralan-
golo una pubblicazione del 2015 dal titolo Viaggio nel Paese che non c’è che rientra nella collana
“MilleunaMappa”.
La pubblicazione consiste in una mappa ingualcibile, che raffigura un paese, con tanto di edifici, come
il castello, la scuola, il cimitero, la biblioteca, il vascello, la grotta scura, la locanda, la fattoria, strade
e mezzi di trasporto.
L’invito da parte degli autori è di inventare storie a partire da quel luogo, cambiando il punto di parten-
za per i percorsi e tenendo conto che in ogni paese ci sono regole e leggi da rispettare, che in questo
caso possono essere definite da chi racconta. Senza dimenticare che ogni luogo ha piatti tradizionali
da gustare e suoni e profumi che lo caratterizzano.
Lo spunto è interessante, perché si presta a molteplici sviluppi. Ruffinengo, D. (2015).
Inizialmente, per esempio, possiamo chiedere ai bambini di immagi- Viaggio nel paese
che non c’è. Torino:
nare di essere i protagonisti della storia e di raccontare quali strade EDT-Giralangolo.
percorrono, quali incontri e quali eventi accadono durante la storia.
Successivamente, possiamo lavorare sulla progettazione di un luo-
go che racconta i desideri di ognuno e che risponde alla domanda:
come sarebbe il tuo “Paese che non c’è”? Che cosa desidereresti
ci fosse? Prova a rappresentarlo e racconta la sua storia.
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