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LA GESTIONE DELLA CLASSE



















          Franco Nanni
          Psicologo scolastico







          Lo sguardo



          della maestra

                                                                                              LEGGI
                                                                                        PSICOLOGIA E SCUOLA
                                                                                         www.lavitascolastica.it





                     volte i bambini in classe mi fanno sentire invisibile,      L’IMPORTANZA DI NON
                    e  per!ino  inutile”,  pensa  Anna  con  sconforto  in  un   TRACCIARE CONFINI
         “A  momento di pausa, “sembra che non sentano le mie                    La maestra Anna ancora non sembra
          parole e che agiscano come se io non ci fossi. È una sensazione        capire. Continua a dialogare fra sé.
          orribile…”.                                                              “Ti  racconto  un  fatto.  Quando  eri
          “Non sai quanto ti capisco!”, attacca a un tratto la sua voce in-      piccola  disegnavi  spesso  tanti  ani-
          terna, che ormai ha imparato a riconoscere, “comprendo bene            maletti  diversi.  Una  volta  disegnasti
                                                                                 una  balena,  poi  dicesti  alla  mamma
          quel senso di impotenza, quasi di non esistere.” Anna annuisce         che era una balena triste. Lei ti chie-
          in silenzio. “Però... Ti sei mai domandata se loro si sentano visti    se perché e tu dicesti che era perché
          da te?”.                                                               mancava un’altra balena che la guar-
          “Ehm, no… ma che c’entra, io li guardo in continuazione! Devono        dasse.  La  mamma  la  disegnò,  e  alla
          per forza sentirlo”.                                                   !ine concludesti che la tua balena si
          “Non ne sarei così certa. Dimmi, che cosa vedi, in genere, quan-       sentiva meglio”.
          do guardi i tuoi alunni?”.                                             “Non me ne ricordavo, ma come pos-
          “Tante cose: se si comportano bene, se sono attenti, se creano         so  giovarmi  di  tutto  questo  nel  mio
                                                                                 lavoro?”.
          problemi, se lavorano, se manifestano sintomi di qualche tipo…”.       “Pensa: molti dei processi mentali dei
          “Quindi osservi, talvolta con sguardo indagatore, ma in senso          bambini non sono differenti dai tuoi,
          proprio non li vedi, questi bambini, e loro lo sentono. Sentirsi       anche  quelli  di  ora  che  sei  adulta.
          visti signi!ica esistere nello sguardo, e dunque nei pensieri di qual-  Questo è il primo modo in cui puoi
          cuno”.                                                                 giovarti di questi ricordi: evitando di



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