Page 26 - X1902A_27R0334_INTE_BASE.pdf
P. 26
LESSICO INTERCULTURALE
Graziella Favaro
Centro COME, Milano
Educare al rispetto Maria Frigo
Insegnante e formatrice
el primo periodo dell’anno si rinsaldano i rappresentazioni, gesti. E continua ad assorbire
legami fra i bambini che già si conosceva- dai pari e dagli adulti altri termini che denotano e
N no; si riannodano le amicizie e altre si inau- connotano la diversità, immagini degli altri a vol-
gurano. Ogni giorno porta con sé un’esperienza da te svalorizzate, segnali volti a esprimere distacco
condividere con i nuovi compagni e apre possibi- o vicinanza. Alcune parole, inizialmente neutre,
lità di incontro, simpatia, sintonia. È proprio in sono diventate con il tempo quasi delle pietre e
questo tempo che è importante porre attenzione e vengono usate come oggetti contundenti per sta-
cura af!inché si costruiscano buone interazioni fra bilire distanze. Coloro che sono percepiti come
i bambini. Tanto più quando dentro l’aula si ritro- diversi sono etichettati come un gruppo separato
vano bambini con bagagli autobiogra!ici non con- e la loro storia viene racchiusa dentro una de!ini-
sueti, lingue e appartenenze variegate, fragilità. zione riduttiva. I bambini devono essere educati
Ogni bambino entra in classe portando tutto a maneggiare il linguaggio con cura e a prender-
quello che sente dire intorno a sé, in famiglia, nel- si sempre la responsabilità delle loro parole e dei
la città e nella comunità in cui vive: vocabolario, loro messaggi.
GESTI E PAROLE Anche nei modi di rivolgersi gli uni gruppi e le cerchie degli amici. Op-
CHE ESCLUDONO agli altri, nelle aule o in giardino, pure passano attraverso i mancati
Nelle classi si possono cogliere tal- s’intendono talvolta forme di eti- inviti a condividere attività e tem-
volta segnali di separazione silen- chettamento e termini che escludo- pi extrascolastici e quindi anche a
ziosa fra gli uni e gli altri, fra chi è no e irrigidiscono le identità, oltre spartire i racconti e le narrazioni
ritenuto forte e popolare e chi è per- che offendere e ferire. Può succe- che successivamente scaturiscono e
cepito e vissuto come vulnerabile. dere in certi casi che i bambini più che creano legami. L’esclusione può
Questo accade in misura maggiore piccoli non vogliano dare la mano, assumere forme e modi più diretti,
nei momenti e negli spazi informa- stare accanto o giocare con chi ap- attraverso gli “scherzi”, le parole e le
li e liberi della relazione tra pari, pare diverso ai loro occhi, per co- etichette ripetute, che diventano abi-
più che nelle situazioni organizza- lore della pelle o perché più fragile tudine e producono stigma, segnando
te dell’apprendimento comune, le e meno competente. Quando sono le relazioni fra pari e permeando ne-
quali sono più sorvegliate e strut- più grandi, le forme di esclusione si gativamente i vissuti di autostima di
turate in maniera tale da includere. manifestano quando si formano i chi si sente ai margini.
22 2 | 2019