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LESSICO INTERCULTURALE

                                                                                              Graziella Favaro
                                                                                              Centro COME, Milano











         Educare al rispetto                                                                  Maria Frigo
                                                                                              Insegnante e formatrice









                   el primo periodo dell’anno si rinsaldano i   rappresentazioni,  gesti.  E  continua  ad  assorbire
                 legami fra i bambini che già si conosceva-    dai pari e dagli adulti altri termini che denotano e
         N no; si riannodano le amicizie e altre si inau-      connotano la diversità, immagini degli altri a vol-
          gurano. Ogni giorno porta con sé un’esperienza da    te svalorizzate, segnali volti a esprimere distacco
          condividere con i nuovi compagni e apre possibi-     o  vicinanza.  Alcune  parole,  inizialmente  neutre,
          lità di incontro, simpatia, sintonia. È proprio in   sono diventate con il tempo quasi delle pietre e
          questo tempo che è importante porre attenzione e     vengono usate come oggetti contundenti per sta-
          cura af!inché si costruiscano buone interazioni fra   bilire  distanze.  Coloro  che  sono  percepiti  come
          i bambini. Tanto più quando dentro l’aula si ritro-  diversi sono etichettati come un gruppo separato
          vano bambini con bagagli autobiogra!ici non con-     e la loro storia viene racchiusa dentro una de!ini-
          sueti, lingue e appartenenze variegate, fragilità.   zione riduttiva. I bambini devono essere educati
          Ogni  bambino  entra  in  classe  portando  tutto    a maneggiare il linguaggio con cura e a prender-
          quello che sente dire intorno a sé, in famiglia, nel-  si sempre la responsabilità delle loro parole e dei
          la città e nella comunità in cui vive: vocabolario,   loro messaggi.






          GESTI E PAROLE                     Anche nei modi di rivolgersi gli uni   gruppi e le cerchie degli amici. Op-
          CHE ESCLUDONO                      agli  altri,  nelle  aule  o  in  giardino,   pure  passano  attraverso  i  mancati
          Nelle classi si possono cogliere tal-  s’intendono  talvolta  forme  di  eti-  inviti  a  condividere  attività  e  tem-
          volta  segnali  di  separazione  silen-  chettamento e termini che escludo-  pi  extrascolastici  e  quindi  anche  a
          ziosa fra gli uni e gli altri, fra chi è   no  e  irrigidiscono  le  identità,  oltre   spartire  i  racconti  e  le  narrazioni
          ritenuto forte e popolare e chi è per-  che  offendere  e  ferire.  Può  succe-  che successivamente scaturiscono e
          cepito  e  vissuto  come  vulnerabile.   dere in certi casi che i bambini più   che creano legami. L’esclusione può
          Questo  accade  in  misura  maggiore   piccoli non vogliano dare la mano,   assumere forme e modi più diretti,
          nei momenti e negli spazi informa-  stare accanto o giocare con chi ap-  attraverso gli “scherzi”, le parole e le
          li  e  liberi  della  relazione  tra  pari,   pare  diverso  ai  loro  occhi,  per  co-  etichette ripetute, che diventano abi-
          più  che  nelle  situazioni  organizza-  lore della pelle o perché più fragile   tudine e producono stigma, segnando
          te  dell’apprendimento  comune,  le   e meno competente. Quando sono   le relazioni fra pari e permeando ne-
          quali  sono  più  sorvegliate  e  strut-  più grandi, le forme di esclusione si   gativamente i vissuti di autostima di
          turate in maniera tale da includere.   manifestano  quando  si  formano  i   chi si sente ai margini.



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